lunedì 8 luglio 2019

ANGEL





Io so bene che dentro la mia stanza

c'è un amico invisibile,
non si rivela con qualche movimento
né parla per darmi una conferma.
Non c'è bisogno che io gli trovi posto: 
è una cortesia più conveniente
l'ospitale intuizione 
della sua compagnia.
La sola libertà che si concede
è di essere presente.
Né io né lui violiamo con un suono
l'integrità di questa muta intesa.
Non non potrei mai stancarmi di lui: 
sarebbe come se un atomo ad un tratto
si annoiasse di stare sempre insieme 
agli innumerevoli elementi dello spazio
Ignoro se visti anche altri,
se rimanga con loro oppure no.
Ma il mio istinto lo sa riconoscere 
il suo nome è Immortalità.  
Riflessione: ho scelto questa perché mi fa pensare alla leggerezza degli angeli e come le nuvole creano dei disegni fantastici.                                

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